Home / Divulgazione / La Luna al Politecnico

La Luna al Politecnico

Osservazione guidata al telescopio

Il Laboratorio FDS del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano in collaborazione con Physical Pub e Lofficina del Planetario, in occasione dell’anno della stazione lunare, presenta La Luna al Politecnico – Osservazione guidata al telescopio con interventi dal vivo di Simone Jovenitti e Giulio Magli, modera Giulio Niccolò Carlone.


L’evento si svolge il 04 giugno 2025 nel Campus Bonardi del Politecnico di Milano.
L’accesso al Campus è consentito solo da Piazza L. da Vinci, 32. Saranno presenti tutte le indicazioni per raggiungere il campus.

Le sessioni di osservazione al telescopio si tengono sulla terrazza del Campus e sono divise in due gruppi:

  1. gruppo con ingresso alle ore 20.00
  2. gruppo con ingresso alle ore 21.00

Alle ore 21:30 si tengono nel parterre del Campus alcune conferenze divulgative a tema Luna. Chi è interessato a seguire gli interventi poi può proseguire con le osservazioni fino alle 23:00.


2025: l’anno della Luna

La luna era una presenza importantissima nei cieli dell’antichità, in particolare il ciclo delle fasi era utilizzato per la costruzione di calendari lunari e la presenza della luce notturna della luna permetteva attività come l’agricoltura e la caccia; naturalmente a tutto questo si associava anche un contenuto legato al mondo religioso. 

Il piano dell’orbita della luna è inclinato di 5° rispetto al piano dell’orbita della terra attorno al sole cioè l’eclittica questa la conseguenza che il movimento della luna all’orizzonte al passare dei giorni è piuttosto complicato. Quello del sole ha un ciclo di un anno: va da un punto in cui il sole sorge più a nord dell’est possibile, il solstizio d’estate, a un punto corrispondente a sud dell’est, il solstizio d’inverno, e poi si riavvia verso il solstizio d’estate. Quello della luna e in un certo senso analogo ma si compie tutti i mesi invece che in un anno e tutti i mesi i due estremi variano un po’. La variazione massima – quindi quando la luna va a sorgere più a nord dell’est possibile e rispettivamente più a sud dell’est possibile – si ripresenta ogni 18,6 anni. Si tratta del ciclo cosiddetto delle stazioni lunari: a cavallo del 2024-25 siamo proprio nel momento in cui la luna e più vicino alle sue due stazioni in particolare alla stazione nord al solstizio d’inverno alla stazione sud al solstizio d’estate. Malgrado questi estremi non siano importanti per la vita di tutti i giorni, essi venivano osservati nel passato e in particolare venivano osservati a Stonehenge dove un rettangolo formato da grandi pietre permette l’osservazione delle stazioni lunari. 

La luna al telescopio

Osservare la Luna al telescopio è un’esperienza indimenticabile, sempre emozionante come la prima volta. Il nostro satellite naturale, che spesso trascuriamo come se fosse scontato e banale, si rivela in tutta la sua complessità: una superficie costellata di crateri, imponenti catene montuose e vasti mari di lava solidificata.

È come guardare da vicino un attore famoso, sempre conosciuto soltanto attraverso lo schermo. Emergono di colpo tutte le sue imperfezioni, che raccontano la sua storia e le sue difficoltà, rendendolo ancora più reale e affascinante. Lo stesso accade con la Luna, al telescopio, quando i suoi dettagli appaiono con sorprendente nitidezza. I crateri più grandi, come Copernico e Tycho, mostrano spettacolari raggi di materiale espulso durante gli impatti che li hanno generati. Le vaste distese scure, come il Mare Tranquillitatis e il Mare Imbrium, raccontano la storia geologica della Luna, tra antiche eruzioni vulcaniche e violenti impatti catastrofici. Le lunghe ombre proiettate dal Sole sulle scarpate e sulle pareti lunari esaltano rilievi e depressioni, dando una straordinaria sensazione di tridimensionalità, proprio come apparve per la prima volta agli occhi di Galileo.

Il lato WOW! della Luna

Sarà un’occasione unica per ammirare la Luna da vicino e scoprire come gli astronomi la studiano. Un viaggio tra scienza e meraviglia, con gli occhi puntati verso il nostro affascinante vicino cosmico.

C’è solo una cosa più emozionante di osservare al telescopio, conoscere davvero ciò che si sta guardando. Il nostro satellite naturale, così vicino eppure così lontano, siamo sicuri veramente di conoscere la sua storia e i suoi segreti?

C’è un lato nascosto su cui l’uomo non ha mai messo piede, ma anche su quello visibile quasi nessuno sa dire i dettagli di ciò che accade. Missioni spaziali, reperti, fenomeni fisici sorprendenti: molti li hanno notati, ma pochi li hanno studiati e compresi. Ci sono illusioni ottiche, storie incredibili, influenze sul clima, sulle correnti, perfino sui dinosauri e sui gondolieri di Venezia. Ci sono i siti di allunaggio del passato e quelli del futuro, le macchine per costruire le basi e le navicelle per i collegamenti.

Si intrecciano scienza, tecnologia e astrofisica sul nostro satellite, ma anche stupore e immaginazione. Perché la Luna non è un mondo da esplorare, ma un universo di meraviglie da scoprire e proteggere.

Pubblicato in Divulgazione